Erro Ergo Sum ~ Lindagine.it
A quei tempi andava più o meno così [...]
Avete presente quando c'è brutto tempo ma tutto va avanti, prosegue e tutto si svolge lo stesso e regolarmente? Bene, immaginate ora una tempesta: tombini vecchi, saturi d'acqua sporca mista al fango; marciapiedi che si mescolano all'asfalto, diventando letto fertile per questa "nuova ondata" che si dirama anche tra le fessure dei più alti piani delle città.
Una corrente mai vista: immagina l'impeto. Una corrente con un corpo maestoso che spazza via tutto, ma è una corrente che ha anche un'anima. Un'anima ricca di un'ideologia che porta la certezza che tutto è precario, ma mai quanto la precarietà stessa. Ecco non disperare, non "svuotare", dice la natura. Che bel messaggio che trasmette. Distruggere ricordando, per creare: è progresso. Distruggere per desertificate, lasciare vuoti e lacune: è assai pericoloso invece. Se vivi nel deserto ma senza un'oasi, senza una legislazione che colmi quella lacuna, senza un'astronave nello spazio, finisci per essere risucchiato da questo grande buco nero che nihilizza tutto. Ma, in fondo, questo "Nulla" non è l'altra faccia della medaglia del tutto? Anche l'infinito ha un suo più ed un suo meno ed entrambi sono espressione di onnipotenza. Non è quale, è come stare in equilibrio allora? Chissà. Noi siamo come funamboli: in cerca di un filo del discorso per tirarci fuori dai labirinti di certe illusioni. E chi non ne ha.
A quei tempi andava più o meno così [...]
©️Testo coperto da Copyright ©️Author: Linda Cianci (Lindagine)
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RispondiEliminaSi può leggere senza piattaforma?
RispondiEliminaNon riesco ad aprire il link. L’estratto, però, è molto scorrevole e coinvolgente: cattura davvero l’attenzione. Il tema è piuttosto comune, ma c’è originalità. Sempre 🔝
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